Mercurio è un dio sanguigno
di Giordano Gracco
La Grecia emise i primi francobolli nel 1861: raffigurano Hermes-Mercurio, il dio delle comunicazioni, con il copricapo alato a simboleggiare la velocità. Furono disegnati da Albert Barre, figlio dell’autore dei primi francobolli di Francia, a cui gli esemplari greci si ispirarono. Oggi sono conosciuti come “grandi teste di Mercurio”, per distinguersi dalle “piccole teste” del 1875. L’emissione, che comprendeva sette valori espressi in lepta (centesimi di dracma), fu stampata in Francia. Successive tirature vennero realizzate in Grecia, su carta bianca o colorata, con qualche variazione cromatica. Il francobollo da 40 lepta era stampato su carta azzurra in nuance malva-lilla; nel 1871 divenne bistro, stampato su carta di tonalità verde. Una provvista minima venne realizzata in rosa, lo stesso utilizzato per le cifre di controllo stampate al retro: è stato ipotizzato che queste varianti di colore dipendessero dalla difficoltà di rifornimento delle materie prime dalla Francia, allora impegnata nella guerra contro la Prussia.
La tonalità che risultò, sanguigna, era molto diversa dalle precedenti e i collezionisti la ribattezzarono “Solferino”, dal nome della cruenta battaglia della Seconda guerra d’indipendenza, che aveva contrapposto franco-piemontesi e austriaci e aveva lasciato sul terreno 30mila soldati. La carneficina aveva ispirato a Henry Dunant la fondazione della Croce Rossa e da allora “solferino” indicò il colore rosso-sangue.
Il 40 lepta “Solferino” divenne uno dei francobolli più famosi del mondo, i tredici esemplari noti sono stati censiti nei loro passaggi da un collezionista all’altro. Vennero tutti usati al Pireo (il porto di Atene) fra il 12 e il 14 luglio 1871 per il pagamento del porto in anticipo (con annullo a punti) o all’arrivo (con annullo circolare): undici sono francobolli sciolti, uno è su frammento (oggi appartenente alla collezione di Stavros Andreadis), solo una è una lettera intera, nota come Solferino cover. Su questo documento il francobollo è di ottima qualità, annullato dal bollo a punti con la cifra 2; il bollo datario è del 13 luglio, e sulla lettera è stato impresso anche il bollo P.D. (indicava che il porto era stato pagato sino all’arrivo). In effetti 40 lepta era la tariffa per le lettere spedite dalla Grecia con i vapori del Lloyd Austriaco ai porti del Levante dove operavano agenzie lloydiane (al retro compare il bollo di transito dell’agenzia di Smirne). Alla morte del proprietario, la Solferino cover, una delle lettere più rare del mondo, è stata messa all’asta e nel 2002 è stata venduta a 646mila franchi svizzeri, corrispondenti a più di 500mila euro. È stata acquistata da un collezionista che ha chiesto l’anonimato.