Carnevale di Fano

Carnevale di Fano

carnevale di fanoTipo di emissione: Il folclore italiano; valore facciale: € 0,60; tiratura: 2,5 milioni; composizione del foglio: 50 esemplari; dentellatura: 13½x13½; bozzettista: Maria Carmela Perrini; tipo di stampa: rotocalcografia, su carta fluorescente; celebrazione: annullo primo giorno presso l’ufficio postale di Fano(Pu)

Nato vecchio

Sarà perché è fra i più antichi carnevali d’Italia che il francobollo che lo celebra è vecchio – e inutilizzabile singolarmente – prima ancora di uscire? Lo “scherzo” è nel valore facciale, da 60 centesimi, non congruo con l’aggiornamento delle tariffe in vigore dal 1° gennaio (cf. Cover story, pp. 2-5). A complicare le cose per i collezionisti specializzati ci si mettono anche i bordi di foglio, dove compaiono lo stemma della Città di Fano, coriandoli e stelle filanti, in corrispondenza di soli otto francobolli (su un foglio di 50): stesso formato – secondo anticipazioni – che dovrebbe caratterizzare anche il francobollo per il carnevale di Termini Imerese del 4 febbraio.

Quanto all’emissione, la prima di quest’anno, il carnevale di Fano riceve il suo francobollo dopo quello di Viareggio (1973), Mamoiada (2008), Aci Reale (2010) e Ivrea (2011), mentre manca all’appello la tradizione carnevalesca di Venezia. A Fano l’origine della festa è documentata fin dal Trecento, quando fu inaugurata per sancire la riconciliazione fra le due locali famiglie Dal Cassero e Da Carignano. L’edizione moderna prende forma, invece, a fine Ottocento ed è oggi caratterizzata dal getto, il lancio di dolciumi dai carri allegorici (raccolti nel prendigetto ritratto nell’angolo nella vignetta del francobollo), da maschere e fuochi pirotecnici, e dalla musica arabita, ‘musica arrabbiata’, eseguita con oggetti di uso comune – campanacci, barattoli di latta, caffettiere, brocche, ombrelli, bottiglie, bidoni – in un’allegra parodia delle orchestre di alto livello. Dal punto di vista grafico il francobollo non rende tutto questo: tante maschere non fanno carnevale, fanno piuttosto pensare a una modernizzata simbologia del teatro, dall’antica Grecia (Medusa) ai classici goldoniani (Arlecchino e il ventaglio) fino agli odierni allestimenti iperconcettuali. Per rendere il carnevale manca la gente, sopra e attorno ai carri. E per dire Fano manca il lancio dei dolciumi, che non si può ridurre a sei caramelline (sei!), galleggianti su un incomprensibile “prendigetto”.

Voto : 5

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