Paolo Paschetto
Tipo di emissione: Patrimonio artistico e culturale italiano; ricorrenza: 50° anniversario della morte; valore facciale: € 0,70; tiratura: 2,8 milioni; composizione del foglio: 28 esemplari; dentellatura: 11; bozzettista: Anna Maria Maresca, da un collage di opere di Paschetto; tipo di stampa: rotocalcografia, su carta autoadesiva, in cinque colori.
La filatelia non sa celebrare i suoi artisti
Paolo Paschetto è uno dei massimi nomi della filatelia italiana, insieme a Vittorio Grassi, Guido Marussig, Giulio Cisari, Corrado Mezzana, Giuseppe Rondini e Corrado Mancioli. Fra le sue opere spicca l’emblema della Repubblica italiana, ancora perfetto e attuale dopo più di 65 anni. Quel che non si capisce è perché la sua celebrazione in occasione del 50º della morte debba essere inserita in una serie semiordinaria, come quella di Mattia Preti: forse li si considera artisti minori, da ricordare nel generico calderone del Patrimonio artistico e culturale di un paese? Buona invece l’idea di visualizzarne le opere, testimonianza tuttora viva della sua arte grafica: solo lo “stellone” repubblicano però è conosciuto, mentre dei francobolli c’è solo un cenno: due bozzetti per la serie Democratica, uno per un valore di posta aerea degli anni Trenta, uno per il decennale della Repubblica, rimasti inutilizzati. Non sarebbe stato meglio, oltre che più esplicito, presentare un esemplare con la celeberrima fiaccola?
Voto : 7