Sede Vacante – Obiettivo: esaurire la tiratura
di Federico Luperi
In otto anni ne hanno imparate di cose al Governatorato della Città del Vaticano. E così sono riusciti a ottimizzare la Sede vacante, commisurando lo sforzo in relazione alla resa.
Infatti è con un senso di soddisfazione che Mauro Olivieri, capo ufficio dell’Ufficio filatelico e numismatico della Città del Vaticano, snocciola i numeri di questa avventura. A 24 ore dall’insediamento ufficiale di papa Francesco – cioè con ancora un giorno ufficiale di vendita, per non parlare poi del canale verso i collezionisti – sono state vendute già 125mila serie della Sede vacante. Quindi, considerando che la tiratura è stata di 230mila serie (anche se per i due valori destinati a essere maggiormente usati, il 70 e l’85 centesimi, rispettivamente porto per Italia e porto per Europa, la tiratura realizzata è di 250mila pezzi) può anche esistere la possibilità di esaurire le scorte. Fatto che dimostrerebbe un successo di marketing filatelico, specie considerando che la tiratura media di un’emissione vaticana si aggira intorno ai 150mila pezzi. Successo di marketing raggiunto anche grazie ai sei diversi punti di vendita allestiti per l’occasione: all’arco delle Campane, alla Guardia svizzera, in piazza San Pietro, alla succursale dei Musei vaticani, allo sportello di Santa Marta, oltre che alla sede centrale delle Poste vaticane.
Otto anni fa, alla morte di Giovanni Paolo II, la serie per la Sede vacante ebbe una tiratura monstre, arrivando a quota 700mila. Anche le vendite furono in assoluto maggiori, ma all’epoca non si vedeva una Sede vacante da quasi 27 anni e il momento fu ammantato da un pathos enorme. Per non parlare di un facciale 3 volte inferiore. Oggi, la rinuncia al soglio petrino di Benedetto XVI ha colpito perché inattesa, ma il conclave è stato in fondo veloce. E l’attesa è ora tutta per la prima emissione del pontificato di Bergoglio.