Addio al Divo Giulio Andreotti

Addio al Divo Giulio Andreotti

Lo stesso giorno del compleanno del Penny Black, il 6 maggio, è morto Giulio Andreotti; aveva 94 anni.

Politico longevissimo – sette volte presidente del Consiglio, otto volte ministro della Difesa, cinque volte ministro degli Esteri, due volte ministro delle Finanze, del Bilancio e dell’Industria, una volta ministro del Tesoro e dell’Interno, in Parlamento ininterrottamente fin dai tempi della Costituente, senatore a vita dal 1991 – per tutta la seconda metà del XX secolo è stato uno dei principali protagonisti della vita politica italiana.

Nel tempo libero Andreotti si concedeva poche distrazioni: in gioventù le partite della Roma e le corse dei cavalli, più tardi la passione filatelica. Sarebbe arrivata nel 1959, come raccontò lui stesso nel bollettino illustrativo del francobollo del 2007 per la Giornata della filatelia: «L’idea mi venne vedendo esposta  nel 1959 alla mostra di Palermo la raccolta, giorno per giorno di cento anni prima, inviata dalla regina d’Inghilterra», e proseguì raccontando di aver cercato di intrattenere la regina Elisabetta in visita ufficiale a Roma nel 1961 conversando di francobolli, ma – ammetteva – la sovrana si era dimostrata più interessata all’ippica.

Dagli anni Cinquanta Andreotti aveva iniziato a mettere insieme la collezione di lettere del 1870 dello Stato Pontificio, con annulli giorno per giorno; raccolta che dovette poi vendere – lo raccontò nel corso della trasmissione Porta a Porta nel 2003 – per sostenere le spese legali dei processi in cui era coinvolto.

Giulio Andreotti Giulio Bolaffi

Giulio Andreotti con Giulio Bolaffi all’esposizione filatelica di Palermo

Il rapporto fra Andreotti e la filatelia non era solo collezionistico; nei francobolli vedeva un «importante strumento di cultura e propaganda». E infatti, fra il 1959 e il 1960, era stato fra i fautori delle emissioni per i Giochi olimpici, e sia da ministro (non fu mai titolare del dicastero di Poste) sia da privato cittadino aveva visitato spesso importanti manifestazioni filateliche nazionali e internazionali: oltre all’esposizione del 1959 a Palermo (dove fu accompagnato da Giulio Bolaffi) e Italia 1970, la mostra La Repubblica italiana, allestita nel 2003 a Montecitorio.

Nel 1988 aveva scritto di suo pugno la prefazione del volume di Clemente Fedele e Mario Gallenga Per servizio di nostro Signore (sul servizio postale nello Stato Pontificio), ma portano la sua firma anche decine di bollettini illustrativi che accompagnano le emissioni dei nuovi francobolli italiani, come quello del 2005 per il 50° anniversario della morte di Alcide De Gasperi (che riconosceva come mentore politico). Nonostante le assenze degli ultimi tempi, da parecchi anni era membro della Consulta per l’emissione delle cartevalori postali e la filatelia, l’organismo che consiglia il ministro nella stesura del programma filatelico italiano.

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