Il castoro del Canada
di Francesco Rismondo
Carta di identità
Data e luogo di nascita
Toronto, 23 aprile 1851
Stato di famiglia: due fratelli
(6 pence, nato 15 maggio;
12 pence, nato il 14 giugno)
Quotazione: da 1.500 a 20mila euro
Collezionisti: Alfred Lichstestein, Louise Dale-Lichtenstein
Antichi stati canadesi
Dal Seicento la parte più settentrionale del continente americano fu colonizzata dalla Francia. Una serie di guerre fece sì che dal 1764 l’intera area, divisa n colonie o in territori affidati a compagnie private, passasse poi alla corona britannica. A metà Ottocento le colonie erano sette: la più importante, formatasi nel 1840, si chiamava Canada e comprendeva le attuali province dell’Ontario e del Quebec; c’erano poi Terranova, New Brunswick, Nova Scotia e Principe Edoardo che gravitavano sull’Atlantico, mentre verso il Pacifico si trovavano la Columbia britannica e Vancouver. Oggi questi territori sono noti come Antichi stati canadesi.
La prima emissione
Il Canada fu la prima a emettere francobolli, precedendo di poco New Brunswick e Nova Scotia. Il 23 aprile 1851 a Toronto (che allora era la capitale) uscì il primo francobollo, di colore rosso e in formato orizzontale: era un valore da 3 pence (il costo di una lettera per l’interno) raffigurava la corona britannica e un castoro, uno degli animali più tipici della regione. L’importo era scritto in lettere, e oggi i collezionisti lo chiamano Three pence Beaver, cioè ‘Tre pence castoro’. Il disegnatore era Sandford Fleming, ingegnere ferroviario canadese di origine scozzese, noto per essere stato l’inventore della suddivisione della Terra in 24 fusi orari e aver scelto il meridiano di Greenwich come meridiano 0. La stampa era in calcografia, opera di una delle più note ditte d’incisione e stampa dell’epoca, la Rawdon, Wright, Hatch e Edson, fondata nel 1816 ad Albany (vicino a New York) da Ralph Rawdon, che nel 1847 aveva prodotto i primi due francobolli federali statunitensi.
Varietà di colori, formato e carta
Il 3 pence esiste in due colori: rosso e arancio vermiglio. Ci sono però moltissime sfumature intermedie, studiate dai collezionisti specializzati. Anche il formato dell’immagine varia, seppure di poco, a causa del procedimento di stampa – la calcografia – che restringeva la carta nell’asciugamento. Diversi anche i tipi di carta usati: vergata nel 1851, sottile dal 1852, più spessa nel 1858. La prima versione è la più pregiata, ed è quotata 20mila euro; nelle versioni successive, la quotazione scende a 1.500 euro.
Il cambio di valuta
Il francobollo da 3 pence, insieme al 6 pence con il principe Alberto e al 12 pence con la regina Vittoria, rimase in corso fino al 1858, quando la moneta passò dal sistema britannico – modulato in in scellini da 12 pence – a quello statunitense, dollari di 100 centesimi.