Guerra e pace

Guerra e pace

di Giancarlo Morolli

pace-5-ONU-1 Nelle decorazioni del cinquecentesco Palazzo Farnese a Caprarola, vicino a Viterbo, il pittore manierista Taddeo Zuccari ha rappresentato le allegorie della guerra e della pace, riprese nel 2000 da un foglietto emesso dall’Italia. Fin dalla nascita della civiltà, guerra e pace hanno scandito la storia suscitando l’interesse delle amministrazioni postali e quindi dei collezionisti. I quali privilegiano solitamente eventi più recenti, allettati dall’abbondanza di spunti offerti dai francobolli: conflitti mondiali e guerre di indipendenza nazionali, spesso presentati in un contesto storico, politico e culturale più ampio, come il Risorgimento (per l’Italia) o rivoluzioni (per esempio per gli Stati Uniti). La tematica bellica può contare, più di ogni altra, sulle emissioni ordinarie prodotte però in condizioni straordinarie: francobolli stampati e poi sovrastampati, prodotti su supporti d’emergenza, dotati di elementi di sicurezza, portatori di messaggi di propaganda. Oppure può anche scegliere di focalizzarsi su personaggi la cui biografia sia strettamente intrecciata con le vicende storiche, come Napoleone o Hitler. O, ancora, di considerare gli eventi, soprattutto bellici, sotto il profilo organizzativo, tecnico e logistico: le forze e i mezzi in campo, i luoghi coinvolti, le strategie adottate. Proprio quest’ultima prospettiva, che pure apparentemente sembra così teorica, è stata oggetto di una collezione specializzata esposta dal presidente della commissione tematica della Federazione internazionale di filatelia Jonas Hallstrom.

pace-ColombaRispetto ai francobolli di guerra, i soggetti degli esemplari correlati alla pace possono sembrare più idealizzati e meno concreti; spesso infatti riprendono opere pittoriche o scultoree, come quella dell’artista senese Ambrogio Lorenzetti, che nel Palazzo Pubblico di Siena ne fece un’allegoria ispiratrice del francobollo italiano del 1946. La pace, non solo come assenza di conflitti, ma come impegno nello sviluppo di iniziative per mantenerla, è stata oggetto di collezioni di primo piano, i cui documenti illustrano gli sforzi nel tutelarla, per esempio, fra le due guerre mondiali. Amaro il sottotitolo della raccolta del filatelista olandese Anton van Deutekom, dedicata alla Società delle nazioni, istituzione fondata alla fine della Prima guerra mondiale che cercò, senza riuscirci, di evitare la Seconda: «nessuna garanzia per la pace». L’amministrazione postale dell’Onu, che della Società delle nazioni è l’erede, ha più volte prodotto emissioni inneggianti alla pace, al fine di «salvare le generazioni future dal flagello della guerra». L’Onu ha iniziato a svolgere la propria funzione soprattutto nel periodo della cosiddetta Guerra fredda (anche questa oggetto di collezioni specifiche) e, successivamente, intervenendo in aree di instabilità politica, con l’invio di contingenti militari speciali. In questa direzione sembrano andare alcune collezioni che illustrano la collaborazione internazionale nel campo delle comunicazioni, dei trasporti, della salute, del lavoro, cui oggi fanno riferimento grandi organizzazioni, dall’Uit all’Upu, dall’Oms al Bit. Esistono poi anche francobolli dichiaratamente di pace, che ne presentano i simboli – in particolare olivo, arcobaleno, colomba (come quella rappresentata sul primo esemplare policromo, emesso nel 1845 dal cantone svizzero di Basilea) –, le conferenze e i trattati, i manifesti e i movimenti, le giornate e gli anni, gli avvenimenti sportivi (come la corsa ciclistica della pace), i premi Nobel.

guerra-10-iwoIn entrambi i contesti, bellico e pacifico, i commemorativi rappresentano la fonte più varia per queste tematiche e alcuni esemplari sono internazionalmente famosi, come il valore statunitense emesso soli cinque mesi dopo la conquista dell’isola giapponese di Ivo Jima nel 1945 – che riprende la foto con cui Joe Rosenthal vinse il Pulitzer –e quelli spagnolo e cecoslovacco dedicati al bombardamento di Guernica del 1937, entrambi ispirati al dipinto di Pablo Picasso di oltre 27 metri quadrati conservato al Museo nazionale di Madrid.

Quanto vale

Un’unica collezione sul tema, organica, completa e del tutto esaustiva, è pressoché irrealizzabile, per la grande eterogeneità di spunti. La maggior parte dei francobolli che possono comporre collezioni parziali su questi argomenti sono comunque di costo minimo; altri invece, soprattutto se prodotti nelle circostanze eccezionali della guerra, possono raggiungere quotazioni anche molto elevate.

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