Isole Åland svedesi, ma finlandesi
di Fabio Vaccarezza |
Il nome Åland deriva da aa (scritto anche å) che significa ‘acqua’. La dicitura completa Landskapet Åland vuol dire ‘terra del pesce persico’. Åland è il nome dell’arcipelago nel Mar Baltico, all’ingresso del golfo di Botnia, visibile sia dalle coste della Svezia che della Finlandia. La superficie è di 1.400 chilometri quadrati, distribuiti fra 6.757 isole, ma la popolazione – circa 30mila persone – occupa solo un’ottantina di isole. Un terzo degli abitanti vive nella capitale, Mariehamn, sull’isola che dà il nome all’arcipelago. I maggiori introiti dell’economia provengono da servizi di spedizione e trasporto marittimo, turismo e lavorazione di prodotti agricoli e ittici. Sebbene la popolazione parli svedese, le Åland appartengono alla Finlandia. Hanno comunque un parlamento proprio, fanno parte dell’Unione europea, vi circola l’euro come valuta corrente, ma i rapporti con l’Ue sono regolati da un protocollo speciale.
La storia filatelica di queste isole si intreccia con le loro complesse vicende politiche. Teatro di battaglie nella lotta per la supremazia tra Svezia e Russia, appartennero alla corona svedese fino al 1809, quando furono annesse al Granducato di Finlandia, stato vassallo dell’impero russo. La Russia le fortificò tenendole sotto il proprio controllo fino allo scoppio della guerra di Crimea nel 1853. Sconfitta la Russia, con il trattato di Parigi del 1856 le fortificazioni vennero smantellate e le Åland furono demilitarizzate. Nel 1917 la Finlandia si proclamò indipendente e gli isolani dovettero affrontare una decisione molto importante, perché un referendum interno aveva visto il 98% degli abitanti volere l’annessione alla Svezia sottraendosi alla giurisdizione di Helsinki. Il problema dell’appartenenza dell’arcipelago non era di facile soluzione: etnicamente avrebbe dovuto essere unito alla Svezia, ma prevalse la gravitazione geografica ed economica verso la Finlandia, la cui sovranità fu riconosciuta solo dopo una lunga controversia conclusa dalla Società delle Nazioni nel giugno 1921. La sovranità finlandese fu però condizionata, oltre che da un regime di autonomia, dalla neutralizzazione militare. L’autonomia delle Åland si estese nel tempo anche alla possibilità di avere francobolli propri. Così il 1° marzo 1984 fu emessa la prima serie con l’indicazione Åland. La completa autonomia dell’amministrazione postale fu sancita il 1° gennaio 1993: per l’occasione fu emesso un foglietto che raffigurava gli uffici postali e una delle prime lettere inoltrate, del periodo russo. I francobolli finlandesi hanno validità nelle isole, viceversa i francobolli alandesi non sono validi sul territorio continentale.
Collezionare francobolli di Åland è una passione recente di molti collezionisti. Il numero delle emissioni è contenuto – meno di venti all’anno – e la qualità grafica elevata. I temi celebrati richiamano la flora e la fauna dell’arcipelago, lo sport, la vita marina, i fari e altri soggetti del folklore locale o i servizi postali. Dal 1984 a fine 2012 sono stati emessi 370 francobolli e dodici foglietti. Più complessa, ma di grande fascino, la collezione di storia postale di queste isole che inizia con le prime buste prefilateliche per proseguire con quelle, non meno rare, affrancate con francobolli russi. La lettera più famosa instradata attraverso la via delle Ǻland – ha realizzato 260mila franchi svizzeri nel maggio 2003 – era stata spedita nel 1859 da Helsinki a Stoccolma via Åland e Grisslehamn: la rarità consiste nell’affrancatura, con una coppia tête-bêche del 10 copechi. Dal 1917, anno dell’indipendenza della Finlandia, fino al 1984, la posta in partenza dalle Aland veniva affrancata con i francobolli finlandesi allora in corso. Altro spunto collezionistico è cimentarsi nella raccolta degli annulli delle sedici municipalità in cui è diviso l’arcipelago, i cui nomi sembrano usciti dal catalogo Ikea: Brändö, Eckerö, Finström, Föglö, Geta, Hammarland, Jomala, Kumlinge, Kökar, Lemland, Lumparland, Mariehamn, Saltvik, Sottunga, Sund, Vårdo). I più esperti possono allargare i confini della collezione cercando anche gli annulli dei piccoli uffici postali: nella ricerca può risultare utile il catalogo marcofilo di Gustav Karlbeg-Kaarlo Hirvikoski.