Natale e dintorni

Natale e dintorni

di Claudio Baccarin |

La prima volta dell’Italia

Solo un Angelo (Stefanucci) poteva riuscire nell’impresa. «Dopo anni e chili di lettere scritte a Poste italiane – ricorda il sito dell’Associazione italiana amici del presepio (Aiap), nata nel 1953 – per ottenere che anche l’Italia si adeguasse a quanto in uso da decenni all’estero, emettendo una serie di francobolli natalizi e presepistici», il 2 dicembre 1970 la battaglia venne vinta. Fu l’allora ministro delle Poste e telecomunicazioni, senatore Giacinto Bosco, esponente di punta della Dc, a presentare alla stampa il varo, previsto per il 12 dicembre (giusto un anno dopo la strage di piazza Fontana, a Milano), di «una serie ordinaria di francobolli natalizi». Per la prima uscita furono scelti due capolavori custoditi alla Galleria degli Uffizi. Il francobollo da 25 lire raffigura un particolare della Vergine adorante il Bambino di Filippo Lippi; quello da 150 lire, di posta aerea, propone un dettaglio dell’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano. Tiratura: 15 milioni di esemplari. Al termine dell’incontro con la stampa, l’unico intervento fu proprio quello del presidente dell’Aiap Stefanucci, il quale chiese al ministro Bosco se l’iniziativa sarebbe stata ripetuta negli anni successivi. Assai più tempestivo il riscontro della Liebig, cui Stefanucci propose, nel 1956, di dedicare al presepio una delle celebri figurine. L’invito venne accolto nel giugno 1959, con la distribuzione della 227esima serie di figurine: bozzetti del pittore Giuseppe Ferraris. Proprio ad Angelo Stefanucci (1905-1990) è stato intitolato, nel 2001, il museo tipologico internazionale del presepio, allestito a Roma nei sotterranei della chiesa dei santi Quirico e Giulitta, ai Fori Imperiali. Il museo raccoglie decine di presepi provenienti da tutto il mondo, costruiti con materiali e tecniche diverse, oltre che libri, medaglie, locandine e francobolli sempre in tema.

Babbo Natale è napoletano

Continua la sua attività di Babbo Natale Armando Narciso, che nel 1996 ebbe il suo quarto d’ora di gloria, giacché cinque anni prima ne aveva registrato il marchio presso la Camera di Commercio di Napoli: «Uomo con barba e baffi bianchi, vestito di rosso, con bordi bianchi e cappellino rosso, con pallino bianco e stivali neri». Per firmare alle Poste la liberatoria per il francobollo da 850 lire – bozzetto di Maria Maddalena Tuccelli: 3 milioni di esemplari – , l’ex ferroviere campano chiese e ottenne che l’annullo primo giorno di emissione fosse stampigliato a Napoli. Ma anche Babbo Natale, ormai sessantacinquenne, nel frattempo trasferitosi da Quarto (Napoli) a Nettuno (in provincia di Roma), si è adeguato alle nuove tecnologie e ora risponde alle letterine dei bambini via posta elettronica (www.babbonatale.it). Attività benemerita la sua: nel 2012 Narciso ha ottenuto il Santa Claus Peace Prize, con tanto di diploma che esibisce con legittimo orgoglio.

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