L’Expo da Milano 1894 a Milano 2015
L’expo universale che si svolgerà il prossimo anno a Milano, con un’appendice filatelica internazionale a luglio, si inserisce nella tradizione fieristica della città. Che ha lasciato tracce postali fin dall’Ottocento
di Paolo Guglielminetti |
L’Expo 2015 si avvicina. Dal 1° maggio al 31 ottobre del prossimo anno a Milano si terrà l’esposizione universale. L’expo è più di una semplice fiera: dalla sua prima edizione a Londra nel 1851, per la città che l’ha ospitata ha sempre rappresentato un potente fattore di sviluppo economico, sociale e turistico, oltre che un’importante occasione di riqualificazione urbana (la creazione della Torre Eiffel si deve proprio all’expo di Parigi del 1889). A Milano l’anno prossimo si svolgerà soprattutto presso il polo fieristico di Rho, in un’area di 110 ettari, in passato occupata da campi e fabbriche. Il progetto architettonico, curato da Massimiliano Fuksas, sta ridisegnando l’area come un immenso parco di verde e acqua, una sorta di orto botanico planetario, che sarà il simbolo del tema dell’esposizione, Nutrire il Pianeta. Energia per la vita. Anche se si tratterà della prima esposizione universale milanese sotto l’egida del Bureau international des exposition, Milano può contare su una grande tradizione di fiere ed esposizioni che risale all’Ottocento, molte delle quali hanno avuto un corredo filatelico.
Dopo l’esperienza della prima esposizione universale del 1881, Milano tornò a ospitare una manifestazione fieristica di una certa importanza tredici anni dopo. Alla presenza del re Umberto I e della regina Margherita, il 6 maggio 1894 furono inaugurate nell’area fra il Castello Sforzesco e le sue adiacenze (Parco Sempione) le Esposizioni riunite. Le esposizioni erano undici e riguardavano, tra l’altro, sport, belle arti, arti grafiche, fotografia, geografia ed etnografia. Una mostra era dedicata al tema allora di crescente importanza della pubblicità, una alla filatelia ma, nelle intenzioni degli organizzatori, doveva rivolgersi non solo ai «raccoglitori di francobolli» ma anche agli «studiosi che si occupano delle questioni postali». La varietà della manifestazione era legata alle modalità di organizzazione dell’evento: si era infatti deciso di raccogliere le diverse proposte provenienti da forze e associazioni locali, rinunciando a un carattere unitario.
I visitatori presero d’assalto le attrazioni, che formavano un vero e proprio parco dei divertimenti: il water toboggan (un grande scivolo lungo il quale venivano lanciate piccole piroghe che terminavano la loro corsa in un laghetto artificiale), le classiche montagne russe, la ferrovia aerea (una piccola teleferica della ditta Ceretti), il Panorama Giordano (un finto vagone ferroviario con panorami scorrevoli alle finestre che davano l’illusione del viaggio) e la torre Stigler, al cui interno scorreva una cabina di ascensore, che permetteva di raggiungere in 3 minuti e mezzo un’altezza di 38 metri. Fu un grande successo: alla chiusura, il 6 novembre 1894, a sette mesi dall’inaugurazione, le Esposizioni riunite erano state visitate da più di due milioni di spettatori.
La manifestazione è nota ai collezionisti, oltre che per essere stata sede di una mostra filatelica, anche per il copioso corredo filatelico che la accompagnò. Furono emesse varie cartoline postali su commissione privata, dette con bollatura preventiva o, secondo la terminologia anglosassone, stamped-to-order, cioè con diciture e illustrazioni stampate su cartoncini a cura di privati. Avevano il valore postale da 10 centesimi impresso dal Poligrafico, ma erano vendute al prezzo di 50 e solo nell’ufficio distaccato presso le esposizioni.
La prima cartolina di commissione privata fu emessa nel giorno d’apertura su iniziativa della Società filatelica lombarda: reca la scritta Esposizione postale filatelica internazionale, era illustrata con il manifesto delle esposizioni e fu tirata in 30mila copie, 6mila per ogni colore (verde scuro, azzurro, marrone, rossiccio e oliva).
La seconda, prodotta in soli cento esemplari su iniziativa del Club filatelico internazionale, fu emessa, forse per farne omaggio alle personalità, in occasione della visita della regina Margherita: è nota una varietà senza stemma reale e giorno nella data.
La terza cartolina di commissione privata reca la riproduzione della medaglia commemorativa dell’esposizione filatelica e fu prodotta in 300 pezzi, sempre a cura del Club filatelico internazionale.
Sono inoltre note numerose cartoline ricordo – tra le quali una analoga a quella di commissione privata per la visita della regina, ma priva dell’impronta di affrancatura, e con soprastampa saggio –, buste intestate del comitato organizzatore e un chiudilettera in più colori. Dal punto di vista marcofilo, l’ufficio postale distaccato presso l’evento fu dotato di vari annulli del tipo tondo riquadrato, distinti in tre tipologie. Dal 6 maggio al 2 giugno l’ufficio postale fu dotato anche del bollo lineare Milano Esposizioni riunite, e dei bolli per la numerazione delle raccomandate e delle assicurate.
Quanto vale
Gli interi postali del 1894 dell’Esposizione postale filatelica internazionale valgono 10-15 euro nuovi, 15-20 se viaggiati con annullo dell’esposizione. La cartolina di commissione privata per la visita della regina è quotata circa 250 euro nuova, 300 usata. La cartolina di commissione privata con la medaglia commemorativa è quotata circa 150 euro nuova, 180 usata. I documenti con gli annulli del 1894 sono relativamente comuni, valgono sui 10-15 euro. Le lettere raccomandate in partenza dall’ufficio dell’esposizione sono meno frequenti e possono essere valutate circa 100-150 euro in funzione dell’affrancatura.