I nove francobolli di Antonio Conte
di Claudio Baccarin
Mai nessuno come lui. Antonio Conte, che dalla vigilia di Ferragosto è il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana, ha infatti contribuito a infilare nell’album filatelico tricolore la bellezza di nove francobolli bianconeri: sei da calciatore, tre da allenatore. Un record che al momento pare davvero ineguagliabile. Non a caso, nel bollettino illustrativo dell’emissione (bozzetto di Gaetano Ieluzzo) dedicata alla vittoria nel campionato 2013-2014, Andrea Agnelli, presidente dello Juventus Football Club, sottolinea proprio l’insaziabile fame di successi del mister: «Ricordo tante urla in questa stagione: da quelle del nostro allenatore Antonio Conte, che guida la squadra, a quelle dei nostri calciatori quando festeggiano i gol, a quelle di tutti noi dalle tribune della nostra casa, lo Juventus Stadium». Ma il primo agosto, data di uscita del francobollo bianconero, il tecnico originario di Lecce aveva già passato da due settimane le consegne a Massimiliano Allegri, guadagnandosi nel contempo la pole position per la successione di Cesare Prandelli. L’avventura filatelico-calcistica di Conte si apre nel lontano 1995 con il valore firmato da Ugo Nespolo
Così, il 5 giugno, il presidente Vittorio Chiusano celebrava lo scudetto bianconero: «La Juventus ha dato lustro al calcio mettendo in mostra un gioco vivace e mai banale od ostruzionistico». Il bis arriva allo sportello il 14 settembre 1996, quando la filatelia festeggia la Juventus vittoriosa in Champions League .
Il 18 giugno 1997 tocca ad Antonio Ciaburro immortalare con un francobollo il ventiquattresimo scudetto juventino.
«Questo ulteriore successo del gruppo guidato da Marcello Lippi – evidenziava ancora Chiusano – unitamente a tutti gli altri del passato, conferma la Juventus ai vertici del calcio italiano e mondiale». L’ultimo sigillo filatelico bianconero del secolo matura il 18 maggio 1998 (bozzetto di Tiziana Trinca).
Chiusano ormai fatica a trovare le parole: «Questo è lo scudetto numero 25, le “nozze d’argento della Signora”, come era scritto su uno striscione esposto allo stadio il giorno della consacrazione». La cavalcata filatelica di Conte nel terzo millennio inizia con lo scudetto dentellato del 18 maggio 2002, su bozzetto di Luca Vangelli.
L’avvocato Chiusano (sempre lui!) è profetico. «Ci verrà voglia di provare ancora questa gioia. Ci verrà voglia di vincere ancora. E vinceremo ancora. È inevitabile. Noi siamo la Juventus». Previsione azzeccata. La Juve rivince nel 2003 e, puntuale, il 30 agosto, arriva un nuovo dentello firmato da Rita Fantini.
Il bollettino illustrativo, però, porta la firma di Pietro Calabrese, direttore della Gazzetta dello Sport: Chiusano se n’è andato il 31 luglio 2003. «Un po’ incredibile, se me lo permettete – scrive Calabrese – è che a festeggiare questo scudetto non ci sia più il primo tifoso della Juventus. Non è difficile immaginare che gli sarebbe piaciuto, e moltissimo».
Il primo francobollo con Conte in panca arriva nel album il 21 luglio 2012 : è un 60 centesimi griffato Cristina Bruscaglia che immortala lo Juventus Stadium.
Si replica il 19 ottobre 2013, con il francobollo di Gateano Ieluzzo.
Andrea Agnelli guarda avanti: «La Juve ha vinto tanto, ma il trionfo più bello sarà il prossimo perché il nostro principio ispiratore è quello di essere sempre proiettati al raggiungimento di un nuovo traguardo, senza smettere mai di sognare». Ai nove valori italiani si possono poi aggiungere i quattro che San Marino ha dedicato alla Juventus: l’850 lire del 1997 (secondo trofeo di calcio sul Titano) e gli “scudetti” del 2012, 2013 e, infine, del 5 giugno 2014.
A sognare ora – con l’avvento di Conte – sono i collezionisti di francobolli della nazionale, a digiuno dal 9 settembre 2006, quando Angelo Merenda ebbe il privilegio di firmare il francobollo da un euro celebrativo del trionfo ai Mondiali di Germania.