Cosa bolle in pentola
di Domitilla D’Angelo
Il nuovo anno è iniziato con un fatto di cronaca molto forte, che ha avuto una risonanza mediatica senza uguali negli ultimi tempi. In patria la commozione dei francesi per l’attacco terroristico del 7 gennaio alla redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo si è manifestata con cartelli (il più celebre quello con la scritta Je suis Charlie su fondo nero), vignette e anche con pseudoproduzioni filateliche, come quella che – in attesa di una commemorazione dentellata ufficiale, che certamente ci sarà – ha visto la Marianna di Thierry Lamouche ritoccata da un anonimo filatelista: fondo nero, una lacrima rossa e dodici rondini in volo (come il numero delle vittime). Semplice e di grande impatto.
Mentre gli osservatori internazionali sono concentrati sulle ripercussioni provocate dall’attentato di Parigi, in Italia l’attenzione è rivolta al cambio al vertice della presidenza della Repubblica, dopo le dimissioni rassegnate il 14 gennaio da Giorgio Napolitano. Il francobollo uscito il 13 gennaio per ricordare il terremoto della Marsica è quindi l’ultimo del suo mandato. Il risultato delle elezioni interessa comunque anche i collezionisti perché con la nuova presidenza del successore Sergio Mattarella dovranno aprire un nuovo capitolo all’interno dei loro album sulla Repubblica.
Per venire alle “cose di casa”, in attesa che scocchino i festeggiamenti ufficiali per il triplice anniversario del Penny Black (175 anni), della Bolaffi (125 anni) e del Collezionista (ebbene sì, compiamo 70 anni), prosegue dal numero scorso la serie di articoli e interventi ripresi da vecchi numeri del mensile, ma ancora attuali (riconoscibili dal logo della celebrazione all’interno dell’occhiello, nella parte superiore della pagina).
Per chiudere, una bella novità. Se nell’editoriale pubblicato a dicembre l’amministratore delegato del gruppo Bolaffi, Giulio Filippo Bolaffi, evidenziava la nomina di Luisa Todini al vertice di Poste italiane, una persona che «per età anagrafica e per formazione la pensa in modo diverso rispetto al passato e guarda al futuro della filatelia», anche il mandato di Pietro La Bruna al timone della filatelia lascia ben sperare.
Il 2015 muove i primi passi e si profilano nuove iniziative e molti segnali di cambiamento. Seguiamoli insieme, ma non dimenticate di farci conoscere i vostri pensieri, commenti e suggerimenti, li pubblicheremo volentieri.