Dallo scetticismo all’ottimismo
di Filippo Bolaffi
Prima dell’incontro del 12 maggio (pp. 4-5), sugli Stati generali il mio scetticismo regnava sovrano: perché la parola stati generali sapeva terribilmente di politichese; perché da un incontro con più di 70 interlocutori era difficile immaginarsi un dibattito; perché quando un esponente di primo piano del governo “invita a palazzo” è difficile pensare che lo faccia per sentirsi criticare. E invece mi sono dovuto ricredere. Gli Stati generali della filatelia indetti a Roma da Antonello Giacomelli non sono stati una perdita di tempo. Da un lato, infatti, ho avuto la sensazione che il sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico avesse indetto la riunione con intenzioni serie, capendo il momento difficile che sta vivendo la filatelia e cercando di ascoltare cosa gli attori del settore pensano serva per cambiare la situazione. Dall’altro, perché dalla pletora di proposte-commenti-considerazioni dettate dai punti di vista più diversi è emerso chiaramente che o prende il comando un potere forte che investa per rimettere sulla retta via la politica delle nuove emissioni, oppure questa è destinata ad andare alla deriva.
Nella numerosa e variegata platea di interlocutori interessati al destino della filatelia, oltre a commercianti, giornalisti e collezionisti, mi ha colpito la presenza di Luisa Todini, presidente di Poste, che ancora una volta ha dimostrato la sua sensibilità verso la causa filatelica, e di Gianni Letta che, pur nel suo silenzio, ha fatto comunque sentire il suo interesse verso il mondo dei francobolli.
Il giorno dell’incontro, davanti al Mise si teneva un sit-in di un centinaio di lavoratori di un call center. I giorni precedenti si saranno svolte manifestazioni di protesta da parte dei lavoratori dell’Ilva o dell’Electrolux. Credo che la vendita delle nuove emissioni e la creazione di nuovi collezionisti sia un problema del tutto secondario per chi deve affrontare quotidianamente questo genere di tavoli di trattativa. Però il fatto che Giacomelli ci abbia dedicato qualche ora del suo tempo e del suo staff, ritengo sia una dimostrazione di interessamento genuino. Qualche commento gli ha fatto drizzare le antenne, altri l’hanno forse annoiato. Per tirare le somme, ha promesso un aggiornamento a breve, già in autunno, in occasione di Italiafil. Lì si saprà se gli Stati generali sono stati un atto dovuto, solo per dare un “contentino” a un piccolo universo di scontenti, oppure un primo passo perché il Mise dia un colpo di timone per far tornare a navigare il collezionismo di nuove emissione a vele spiegate.
P.S. Caro Onorevole, se posso permettermi un consiglio: per l’appuntamento di Italiafil, pur nel rispetto delle opinioni di tutti, sarebbe forse utile prevedere un filtro alle richieste, tenendo in considerazione solo quelle che rispecchiano interessi ampi e comuni, piuttosto che quelle individuali, che non rappresentano i temi da discutere in modo generale.