L’Album di Roland Barthes
di Giulia Ortis
Nell’opera omnia uscita in occasione del centenario del semiologo, anche una lunga e inedita digressione sul francobollo
Chi avrebbe detto che Roland Barthes, linguista, saggista, critico teatrale e letterario, sociologo, semiologo, narratologo, fra gli intellettuali più studiati e citati del Novecento, a trentasei anni dalla morte (marzo 1980) potesse ancora riservare qualche sorpresa? Invece la recente pubblicazione di Album. Inediti, lettere e altri scritti, la raccolta dei suoi scritti in traduzione italiana (Il saggiatore, pp. 489, € 35), ha portato alla luce due testi sfuggiti ai curatori francesi delle sue opere, L’inconscio messo in scena e Cos’è un francobollo?. Nel saggio Cos’è un francobollo? si ha la conferma del sospetto che il teorico del linguaggio verbale ha sempre avuto attenzione per l’immagine: teatrale, fotografica, cinematografica, giornalistica, pubblicitaria, mediatica, artistica, letteraria, e… postale. Semplici senza essere banali, in alcuni passaggi le sue riflessioni su cosa rappresenti il francobollo – al di là della funzione di marca postale – rimandano a quelle dell’altro grande semiologo Umberto Eco (IC 7-8.16 pp. 50-51).
L’articolo integrale sul numero di dicembre del Collezionista