Il giallo che invoglia
Del Tre skilling giallo è noto un solo esemplare. Uscito giallo invece che verde, è stato emesso dalla Svezia nel 1855. Le tappe della sua storia si snodano attraverso oltre un secolo e mezzo e dalla Svezia tornano in Svezia.
La prima serie
A metà dell’Ottocento la Svezia viveva un grande rinnovamento culturale ed economico. Dal 1844 regnava Oscar I, che aveva adottato una politica liberale moderata, portando avanti un programma di riforme economiche. Tra queste, anche quella del sistema postale, che culminò nell’emissione della prima serie filatelica, l’1 luglio 1855. Contrariamente alla moda dell’epoca, come soggetto non si scelse il ritratto del sovrano ma lo stemma nazionale: uno scudo, contenente tre corone, sormontato da quella reale e da una croce. I cinque tagli – 3 skilling verde, 4 skilling blu, 6
skilling grigio, 8 skilling giallo-arancio, 24 skilling rosso – erano stati ideati e realizzati dal conte Pehr Ambjorn Sparre che, oltre a prepararne il disegno e l’incisione, aveva progettato la macchina
perforatrice per dentellarli. La serie rimase in uso fino al 30 giugno del 1858, quando il cambio di valuta impose una sostituzione dei valori.
La nascita
Fra i francobolli della prima serie uscì una delle più grandi rarità filateliche mondiali, il Tre skilling giallo, noto in un unico esemplare. La sua genesi non è mai stata definitivamente chiarita e l’ipotesi più accreditata ritiene che un cliché danneggiato della lastra di stampa dell’8 skilling (giallo) fosse stato sostituito erroneamente con uno del 3 skilling. Gli stampatori se ne sarebbero accorti, distruggendo i fogli con i francobolli sbagliati. Uno, però, sarebbe sfuggito. E sarebbe sfuggito anche al controllo postale, perché venne annullato con l’indicazione solo parzialmente leggibile Kopparberg e la data, 13 luglio 1857.
La scoperta
Il Tre skilling giallo fu trovato per caso nel gennaio del 1886 a Västerås, nella Svezia sudoccidentale, da Georg Wilhelm Backman, giovane studente appassionato di filatelia, mentre riordinava la soffitta della fattoria della nonna, alla ricerca di vecchie lettere da cui recuperare francobolli per la sua collezione. Ne riconobbe l’anomalia, lo staccò dalla busta e lo vendette al commerciante di Stoccolma Heinrich Lichtenstein, che glielo pagò sette corone.