L’Italia non s’è desta
Colpevoli ritardi da parte dei preposti alla filatelia di Stato
di Domitilla D’Angelo
Per il 2018 c’è il programma di San Marino e Vaticano (cf. pp. 24-25). Di Italia no. È una storia di promesse non mantenute quella del sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. Era ottobre 2016 quando, in occasione degli Stati generali della filatelia convocati a Bologna, annunciava: «Presto presenteremo le nuove linee guida sull’emissione delle cartevalori postali per cambiare i criteri di scelta dei soggetti e degli autori, anche per avvicinare il francobollo alle nuove generazioni e uscire dal recinto degli appassionati».
Il rappresentante dell’esecutivo faceva sognare i collezionisti aggiungendo anche la garanzia di tempi certi per la scelta, la realizzazione e la comunicazione delle emissioni. All’edizione successiva degli Stati generali, a marzo 2017, ci si aspettava quindi l’ufficializzazione delle famose linee guida. E invece nulla, se non la rassicurazione sul fatto che la filiera burocratica era stata accorciata da otto passaggi a uno solo (qualcuno se ne è accorto?).
Il programma è stato reso noto a fine dicembre, ma ancora senza le date di emissioni:
SCOPRI QUI IL PROGRAMMA DELLE EMISSIONI FILATELICHE 2018