Una sola certezza, la televisione

Una sola certezza,
la televisione

Ministri che vanno, sottosegretari che vengono. Proprio quando le incertezze crescono è il momento di inventarsi qualcosa di nuovo. Che poi tanto nuovo non è.
Di Domitilla D’Angelo

Il governo Gentiloni non c’è più e con lui sono andati via il ministro Calenda e il sottosegretario Giacomelli, che pochi mesi fa aveva stilato le nuove linee guida per l’emissione delle cartevalori postali (IC 3-5.18 pp. 8-11). Da giugno il nuovo ministro dello Sviluppo economico è Luigi Di Maio. Chi avrà la delega sulle comunicazioni, e quindi la responsabilità del settore postale, lo si saprà probabilmente a breve, e nei prossimi mesi si saprà anche se sarà confermata l’attuale composizione della consulta e della commissione per le cartevalori postali. Dall’accorpamento dei poteri attribuiti a Di Maio si ipotizza la nascita di un superdicastero, Sviluppo economico, Lavoro e Welfare, in cui la filatelia potrebbe occupare l’ultimo stanzino in fondo al corridoio. Filatelia che risulta assente dal piano industriale di Poste italiane presentato a febbraio dall’amministratore delegato Matteo Del Fante (IC 3-5.18 pp. 4-6): i numeri sarebbero troppo piccoli fra i fatturati monstre del colosso postal-bancario-assicurativo. Filatelia che, secondo le ultime indiscrezioni, in autunno potrebbe non trovare casa a Italiafil: la manifestazione organizzata da Poste quest’anno sarebbe a rischio e probabilmente salterà.

Sembra che per la filatelia ci siano tante, troppe variabili all’orizzonte. Una certezza però c’è. E non è neppure tanto originale, visto che le colonne del Collezionista la rilanciano da sempre. Al di là di francobolli con soggetti popolari e grafiche attraenti – promessi ma finora non pervenuti – per fare il bene della filatelia e dell’indotto che ne deriva (un universo fatto di collezionisti appassionati ma anche di persone che di francobolli ci campano) serve una sola cosa: far parlare di francobolli. Non qua e là, sporadicamente su qualche testata locale o sulla stampa specializzata. Bisogna andare in televisione. Con campagne pubblicitarie e testimonial convincenti (qualche soldino da parte Poste italiane ce l’avrà pure), con spazi dedicati all’interno di altri contenitori (culturali o di intrattenimento), oppure con formule nuove, come i reality che tanto spopolano.

E ancora: quali sarebbero le ricadute se a collezionare francobolli fossero le fatine Winx, serie animata seguitissima dal pubblico più giovane e coprodotta da Rai Fiction che nel 2019 vedrà la sua ottava stagione? Del resto, il superministero avrà qualche influenza anche sulla tv, o no? Speriamo che l’estate porti consiglio. Noi ci vediamo a settembre per monitorare se ci saranno novità. Intanto, auguriamo a tutti i lettori buone vacanze.

Commenti