Occhio per occhio!
Oculisti in guerra per un francobollo
Di Claudio Baccarin
Questo francobollo non lo vede proprio di buon occhio. Il primo febbraio 2019 Luca Menabuoni, presidente dell’Associazione italiana medici oculisti (Aimo), organismo nato nell’aprile 2010, ha preso carta e penna e ha scritto al Quirinale, chiedendo una verifica, alla luce del decreto del presidente della Repubblica che autorizza l’emissione di carte-valori postali commemorative e celebrative per il secondo trimestre dell’anno 2019, «per evitare che venga avallato uno spiacevole falso storico».
«In occasione del 150° anniversario – sottolinea Menabuoni insieme al consiglio direttivo – la Soi ha organizzato molteplici iniziative a Roma, dal 22 al 25 maggio, presso il Centro congressi la Nuvola per celebrare questo presunto traguardo alla presenza delle Istituzioni e del Presidente della Repubblica». Nel mirino c’è anche il francobollo messo in calendario dal Mise per il 23 maggio per il 150esimo compleanno della Società oftalmologica italiana e stampato in 2,5 milioni di esemplari. «Orbene, in seguito ad approfondimenti sulla storia dell’oftalmologia italiana – punta il dito il presidente dell’Aimo – e in particolare della storia delle società oftalmologiche italiane, e sulla base della documentazione che alleghiamo, abbiamo modo di ritenere che quest’anno ricorra il 150° anniversario della fondazione dell’Associazione oftalmologica italiana, mentre invece la Società oftalmologica italiana sarebbe stata fondata nel 1924 e avrebbe assunto la sua denominazione definitiva con regio decreto numero 471 del 30.3.1931 dal titolo: Cambiamento di denominazione della Società Italiana di Oftalmologia in Società Oftalmologica Italiana». In nome della trasparenza, la denuncia dell’Aimo è stata pubblicata sul numero 1.2019 del Notiziario Soi in larga parte dedicata alla storia della Società oftalmologica italiana. Piccata la replica di Matteo Piovella, presidente della Soi, che ha dato mandato ai propri legali di agire in giudizio «nei confronti di chi ha fatto queste illegittime dichiarazioni».
Nella rivista viene pubblicato il riassunto dei processi verbali della riunione, svoltasi a Firenze il 24 settembre 1869, in cui venne approvato lo statuto dell’Associazione oftalmologica italiana. In calce le firme del professor Antonio Quaglino di Milano, fondatore della rivista Annali di oftalmologia, e del dottor Ernesto Mazzei di Firenze. Curioso, infine, che nella lettera del 24 gennaio 2019, in cui il viceministro dello Sviluppo economico Dario Galli dà notizia dell’accoglimento della proposta di emettere un francobollo per il 150esimo anniversario di fondazione della Soi, sia indicata la dizione Società oftalmica italiana e non Società oftalmologica italiana.