estinzione

Riviste di carta, specie in via di estinzione (ma non Il Collezionista!)

Il caro prezzi condanna importanti pubblicazioni filateliche internazionali, che ripiegano su digitale e fusioni. Ma noi amiamo ancora la carta e i nostri lettori anche.

Di Margherita Criscuolo

Conversione al digitale, fusione con altre pubblicazioni, chiusura tout court. Sono queste le alternative, dalla più promettente alla più triste, alla pesante crisi della carta stampata che affligge il settore da anni. E le riviste filateliche, per loro natura così intrinsecamente di nicchia, non fanno eccezione. Rassicuriamo subito i lettori che Il collezionista rimane in versione cartacea, con grande convinzione e in controtendenza rispetto ai colleghi internazionali, alcuni dei quali dalla storia ultracentenaria.

Agosto 2024 segna l’ultima pagina di un’era per Linn’s Stamps News. Il direttore Jay Bigalke dedica un articolo speciale al numero 5.000 della pubblicazione, l’ultimo cartaceo: a partire dal successivo, dopo ben 96 anni, la rivista filatelica statunitense con la più alta tiratura al mondo diventa solo digitale. Senza nascondere gli «insostenibili e crescenti costi di un settimanale cartaceo», Rick Amos, amministratore delegato di Amos Media Company – che oltre a Linn’s pubblica anche il Catalogo Scott – promette che il cambiamento garantirà «accesso immediato alle notizie filateliche, contenuti interattivi, migliore ricercabilità e aggiornamenti in tempo reale».

Quattro mesi dopo, in Germania, è la volta di Briefmarken Spiegel, generazione 1960, che a causa del drastico calo degli introiti pubblicitari annuncia la fusione, a partire da gennaio 2025, con i colleghi della storica Deutsche Briefmarken-Zeitung, dopo oltre 60 mila pagine. In Francia, stessa sorte, più o meno, anche per la più antica rivista specializzata al mondo, fondata nel 1887, L’Écho de la Timbrologie, da febbraio 2025 accorpata a Timbres magazine, leader della stampa filatelica francese, che l’editore Yvert et Tellier ha acquistato nel Duemila. La caporedattrice Sophie Bastide-Bernardin lo annuncia a gennaio, «con la morte nel cuore», nel suo ultimo editoriale.

Il prestigioso quotidiano Le Monde non ha dubbi: «La fusione è la spia del declino della pratica della filatelia iniziato con gli anni Duemila, come conferma la tiratura in discesa dei francobolli emessi da La Poste». L’aumento del prezzo della carta e dell’energia, dei costi di stampa e distribuzione, il crollo delle pubblicità e la concorrenza spietata del web stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di molte testate filateliche, costringendole a scelte radicali, come l’abbandono della carta stampata per abbracciare il web only.

Al Collezionista siamo ben consapevoli delle grandi opportunità di crescita e di ampliamento del pubblico offerte dal digitale e stiamo riconsiderando con attenzione la nostra presenza online, ma sempre in parallelo al magazine cartaceo, che da oltre 80 anni entra nelle case degli appassionati e – privilegio per pochi – da alcuni viene persino conservato sin dai primissimi numeri, diventando esso stesso oggetto da collezione.

La nostra rivista è tuttora un progetto editoriale con una visione d’insieme che va ben oltre la mera logica del profitto: un investimento a tutto tondo nel futuro del collezionismo, nel solco della tradizione Bolaffi, con al primo posto la promozione della filatelia come forma di cultura e conoscenza e, insieme, la comunità di appassionati che la anima.

L’obiettivo è continuare a offrire contenuti di qualità, informazioni precise e approfondimenti originali, per rimanere un punto di riferimento “tangibile”, anche in senso letterale.

I CONTENUTI DI MARZO – MAGGIO 2025

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