In cammino verso l’Upu
di Adriano Cattani
Dall’11 maggio all’8 giugno 1863 si riunì a Parigi una Commissione internazionale delle poste, con lo scopo di «porre l’attenzione su una serie di problemi riguardanti le comunicazioni internazionali tramite la posta». Nel discorso di inaugurazione il direttore delle poste francesi Vandal dichiarò: «Non sono più i tempi, signori, in cui le nazioni, obbedendo ad un malinteso spirito di gelosia, tendevano a circoscrivere le loro relazioni all’interno delle loro frontiere e respingevano il progresso solamente perché esso era nato al di là della barriera che separa il confine di stato». Il progresso a cui si riferiva Vandal era la riforma postale di Rowland Hill, che prevedeva un’unica tariffa per le lettere semplici per tutto il territorio nazionale; riforma geniale ma applicata solamente nel traffico interno, mentre i rapporti postali internazionali erano rimasti fermi a convenzioni bilaterali fra nazioni. Queste prevedevano, quasi sempre, che chi spediva una lettera potesse scegliere tra pagare il porto fino alla destinazione straniera, oppure rimettere il pagamento a carico del destinatario: le poste interessate dovevano comunque provvedere alla consegna delle lettere per poi rimborsarsi la quota-parte di rispettiva competenza.
All’invito a Parigi risposero in quattordici (Austria, Belgio, Costarica, Danimarca, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Portogallo, Prussia, Isole Sandwich, Svizzera, la lega delle città anseatiche ), non molti, ma suoi i lavori furono seguiti attentamente e alcuni paesi (Ecuador e Russia) dichiararono che si sarebbero adeguati alle decisioni. Per l’Italia c’erano il cavalier Pagni e il cavalier Agostini. Al volume contenente i verbali delle nove riunioni e la relazione finale erano allegati anche i ritratti di tutti i partecipanti. Le proposte della commissione riguardavano gli oggetti postali da considerare (e tra questi le «lettere contenenti valori», le «lettere urgenti», poi chiamate espressi), le vie postali, la semplificazione degli scambi monetari tra amministrazioni, ebbero notevole risonanza e molte amministrazioni cominciarono già ad adottarle. Sulla base di questo importante lavoro e dietro richiesta del direttore delle poste prussiane Heinrich von Stephan il governo svizzero convocò a Berna per il 15 settembre 1874 una Conferenza internazionale con lo scopo di porre le basi di un organismo mondiale che riunisse le amministrazioni postali di ogni paese, cosa che fu realizzata meno di un mese dopo, il 9 ottobre, con il Trattato di Berna che istituì l’Unione postale generale. Il numero di stati aderenti aumentò così rapidamente che quattro anni dopo il nome fu modificato in Unione postale universale, tuttora operativa.