Tanti Virgilio bruni. Uno solo grigio

Tanti Virgilio bruni. Uno solo grigio

di Giordano Gracco |

Dagli anni Venti la maggior parte dei francobolli commemorativi italiani venivano utilizzati anche nelle colonie africane, previe apposite sovrastampe: “Tripolitania”, “Cirenaica”, “Eritrea”, “Somalia”; lo stesso avvenne anche per l’Egeo. Per evitare usi impropri e differenziarli ancora di più, dal 1926 i francobolli da sovrastampare venivano preparati con una tiratura apposita, in cui i colori usati per l’emissione metropolitana venivano cambiati. Il primo fu il 5 lire dell’emissione francescana del 1926, che in versione coloniale sovrastampata  divenne color oliva anziché bruno.

Fatalmente, accadde qualche errore. In rare occasioni, le sovrastampe non vennero impresse, e i risultati furono francobolli che il catalogo classifica italiani (perché senza indicazioni coloniali) con una delle varietà più classiche ed interessanti della filatelia: l’errore di colore. Sono note, ciascuna in pochi esemplari, per le emissioni “Volta”, “Milizia II”, “Nozze di Umberto” e “Augusto”.

Più particolare è il caso del 15 centesimi dell’emissione per il bimillenario virgiliano, preparato per le colonie in colore ardesia anziché bruno. In un foglio, la sovrastampa “Eritrea” venne impressa molto disallineata: in tutti i francobolli si trova perciò in posizioni anomale e in questo – l’unico – è così spostata da non toccare neppure il francobollo, realizzando così un errore di colore unico.virgilio

 

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