Bishop bolli postali

Il Bishop britannico, il primo bollo postale del mondo

Agli inglesi, anzi a un inglese, Henry Bishop (1605-1691), è comunemente attribuita l’invenzione del primo bollo postale del mondo.

L’Inghilterra di Carlo II, e ancor prima quella di Oliver Cromwell, rappresentò l’humus in cui germogliarono importanti innovazioni postali, poi adottate nel resto del mondo. Come l’introduzione di un Post Master General, una sorta di direttore generale delle poste (che subentrò al Master of the King’s Post) il quale aveva il compito di gestire il monopolio statale del trasporto di missive. Il primo a ricoprire questo incarico, Henry Bishop, introdusse una novità destinata a rimanere una pietra miliare nella storia della comunicazione scritta. Bishop ideò il primo bollo con datario del mondo – con mese e giorno, recante la data di arrivo o transito nella città di Londra – che da lui prese nome, per antonomasia.

Ne diede notizia, per la prima volta il 25 maggio 1661 (e poi con cadenza regolare fino al 19 settembre), il Mercurius Publicus, il settimanale che pubblicava gli editti del re, con un bando dal titolo An Advertisement from his Majestie’s Post-office. Nel testo lo stesso Bishop indicava le ragioni della novità: «Per prevenire i ritardi è stato creato un bollo che, apposto su ogni lettera, indica il giorno e il mese in cui questa arriva all’ufficio, in modo tale che nessun corriere osi trattenere una lettera nel tragitto da un ufficio postale a un altro».

In seguito il bollo fu apposto anche sulle missive in partenza da Londra, finendo quindi per “registrare” tutta la corrispondenza che circolava nella capitale.

Bishop bolli postali

Il bollo, consistente in un semplice cerchio con le iniziali del mese nella metà superiore e l’indicazione del giorno di consegna alla posta in quella inferiore, fu utilizzato per oltre un secolo e fu esteso negli anni successivi al 1661 anche alla corrispondenza di Dublino e di Edimburgo, dove, dopo i primi tempi, fu adottato anche l’inchiostro di colore rosso (a differenza di Dublino e Londra che mantennero sempre il nero).

Mercurius Publicus

Il 25 aprile il Mercurius Publicus – il periodico che pubblicava notizie «for information of the people and to prevent false news» diede l’annuncio dell’introduzione del timbro Bishop. Il testo citava: «[…] per prevenire negligenze da parte dei corrieri nella pronta distribuzione della corrispondenza, viene reso noto che la data di consegna di ogni lettera all’ufficio postale è impressa sulla missiva e che i corrieri devono consegnala il giorno stesso in estate, e al più tardi il mattino successivo in inverno»

La semplicità e la praticità dell’invenzione fecero scuola, tanto che nel corso di tutto il XVII secolo altre impronte ispirate al Bishop furono utilizzate dagli uffici postali inglesi: come i bolli apposti dall’ufficio postale per l’estero di Londra su missive dirette oltremanica, quelli per propagandare l’invio della posta su alcune direttrici postali, e infine i bolli indicanti l’ufficio postale di provenienza (che recano il numero identificativo della stazione di posta o le iniziali del nome del responsabile della stessa). E ancora oggi, a distanza di secoli, la corrispondenza reca i “discendenti” di quel primo, rivoluzionario, bollo.

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