Emmeline Pankhurst, la donna mascherata che vinse il derby
di Renzo Rossotti |
Il cavallo partì di slancio superando i concorrenti dati per favoriti. Dalla tribuna d’onore applaudiva anche re Giorgio V, che di cavalli se ne intendeva. Ma la domanda che si ponevano tutti era chi fosse quell’eccezionale fantino con il viso nascosto dalla maschera?
Il mistero fu svelato quando il re andò a congratularsi con il vincitore, che dovette mostrare il volto. Era una donna, Emmeline Pankhurst, nota per altre iniziative del genere, fatte per richiamare l’attenzione del pubblico sulla causa per cui si batteva, la concessione del voto alle donne.
Emmeline (Manchester 1858 – Londra 1928), che era alla testa delle cosiddette suffragette, per i suoi gesti era stata fermata più volte dalla polizia – lancio di uova, schiamazzi davanti al parlamento, sfilate con cartelli – e non interruppe le sue manifestazioni provocatorie fino a quando, nel 1918, anche le donne ottennero il diritto di voto.
Poco dopo la sua morte, il 14 giugno 1928, le sue compagne di lotta chiesero e ottennero che fosse ricordata da un monumento, poi eretto in un angolo verde, a due passi dalla Victoria Tower, all’ombra del parlamento di Westminster: un monumento semplice che la ritrae in piedi e davanti al quale i fiori non mancano mai, in ogni stagione.
Nel 1968 le poste britanniche emisero quattro esemplari, uno dei quali, il 9 pence, dedicato a Emmeline: riproduce parte della statua eretta presso la Camera dei Comuni, a breve distanza dal Big Ben e dalla riva del Tamigi. Nel francobollo compare la parte superiore della statua con la scritta Votes for women 1918-1968. La battaglia condotta dalla donna fantino era vinta.