Ancora un francobollo per Aldo Moro
di Rino Laudi
Dietro l’emissione del nuovo commemorativo di Aldo Moro, di settembre, c’è Gero Grassi, il bimbo che il presidente della Dc tenne in braccio il novembre 1963…
Nel novembre 1963, a Terlizzi, in provincia di Bari, il segretario nazionale della Dc, Aldo Moro, che si appresta a diventare presidente del primo governo di centrosinistra “organico” (Dc-Psi-Psdi-Pri), intorno a mezzanotte tiene un comizio di fonte al Comune. Ad ascoltarlo, insieme al suo papà, c’è anche un bambino di cinque anni. Il politico, dal palco, non crede ai suoi occhi e chiude il comizio tenendo in braccio il bimbo: «L’impegno della Dc – promette – è di lavorare perché bambini e giovani possano vivere in un’Italia migliore». Quel bimbo si chiama Gero Grassi e ora, a 58 anni, è il vicecapogruppo dei deputati del Partito democratico. È stato lui, anche nelle vesti di componente della commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro, istituita con la legge 82/2014, a proporre e ottenere che il presidente democristiano trucidato dalle Brigate rosse nella primavera del 1978 sia stato ricordato il 23 settembre con un francobollo nel centenario della nascita, avvenuta a Maglie (Lecce) il 23 settembre 1916.
Ma Moro era già stato ricordato, con un valore di posta prioritaria da 62 centesimi, il 9 maggio 2003, in occasione del venticinquesimo anniversario della scomparsa .
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