Il Mise deroga a se stesso
«Il francobollo è la testimonianza della crescita della società. Ringrazio tutti gli addetti ai lavori. Ogni laziale potrà affrancare una busta con il proprio francobollo, mi auguro che questo annullamento consenta di annullare tutti nostri avversari».
Così ha affermato, nella cornice di Castel Sant’Angelo, dove il sodalizio biancoceleste ha festeggiato i suoi primi 120 anni, il presidente della Lazio Claudio Lotito. Che nel bollettino illustrativo non ha saputo trattenere l’orgoglio: «Questo francobollo rende onore a uno dei sodalizi più grandi e antichi d’Europa, che unisce disciplina, passione, forza e lealtà sotto il segno dell’Aquila, simbolo delle legioni romane, e con i colori biancocelesti, in ricordo della Grecia olimpica». Ma, contravvenendo al diktat Giacomelli (ex sottosegretario del Mise) sulla diffusione delle immagini dei dentelli, l’immagine del francobollo laziale è arrivata sui social prima dell’uscita ufficiale.
Lo “scatto vincente” è di Patrizio Pasqualini, editore e giornalista del sito LazioPress che ha twittato la foto del dentello e dell’annullo primo giorno di emissione Roma Prati 9.1.2020 alle ore 22 dell’8 gennaio. Deroga sottolineata nell’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Gaetano Quagliarello che precisa come la direttiva costringa «lo stesso Ministero e Poste italiane a forzature: è accaduto l’8 gennaio 2020, quando per presentare il francobollo dedicato alla S.S. Lazio previsto per il 9, si è dovuto aspettare la mezzanotte: in realtà, un tweet con le immagini è stato diffuso dalla stessa società sportiva prima, alle 23.41».
di Claudio Baccarin
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